Il titolo
Nelle storie di Dog Kane ci sono sempre due titoli, uno in inglese e l'altro "tradotto" in italiano.
La traduzione è volutamente molto libera, richiamando l'uso (abuso?) di cambiare anche profondamente i titoli originali nelle versioni in italiano dei film stranieri, soprattutto americani, ma non solo.
Soggetto e sceneggiatura
Il soggetto di questa storia breve è stato scritto nel 1996 e, più recentemente, è stato pubblicato su
Dog Kane N.1 | L'arco della notte.
L' intenzione narrativa è stata quella di aggiungere elementi utili alla definizione della personalità del protagonista e dell' ambiente nel quale si muove, introducendo luoghi e personaggi secondari.
In questa storia c'è però anche un elemento che ho sempre trovato intrigante:
il caso.
Quel caso, destino o karma se vogliamo, che si accanisce sull'esistenza dei personaggi seriali rendendogli la vita enormemente più movimentata di quella della gente comune. Ed ecco che anche un' insulsa e piovosa giornata si trasforma in un' avventura, qualcosa che vale la pena di raccontare, che sconvolgerebbe l'esistenza di una persona comune ma che è quotidiana normalità per un "eroe" dei fumetti.
Ovviamente, data la brevità della storia, la trama è minimale, e anche per questo non sono coinvolti, se non come uditori, gli abituali "pards" (come direbbe qualcuno) di Dog.
Comprimari
Nel corso di queste storie brevi, oltre Kane e i suoi assistenti, faranno la loro comparsa anche altri personaggi, che ritroveremo più volte in altri racconti, destinati a costituire il contesto umano e sociale che popola
Nova City:
1)
Eddy, il barman
È l'uomo che lavora al bar poco distante dall'ufficio di Dog e non ha un ruolo importante in questa particolare vicenda, anche se appare spesso come colui che raccoglie gli sfoghi o le riflessioni, spesso proprio da bar, del detective.
Sembra vivere in simbiosi col locale, un po' come Quasimodo con Notre Dame.
Il bar è ovviamente (banalmente? mi scuserete ma la tentazione è stata troppo forte) ispirato a quello dipinto da
Edward Hopper in
Nighthawks (Nottambuli, 1942) e sta alla base dell'ambientazione, elemento fondamentale in una storia come questa.
2)
Mario, il pizzarolo
È il proprietario della pizzeria italiana che si trova anch'essa nelle vicinanze dell'ufficio di Kane. E' un ex-pugile, per brevissimo tempo campione dei Pesi Massimi, e per questo ancora grande appassionato di boxe.
Ha un temperamento spesso sopra le righe, ma sia il suo locale che la sua pizza sono molto apprezzati da Kane, tanto che spesso questo è il luogo delle riunioni di lavoro alternativo all'ufficio.
Disegni
Nel primo layout l'ambientazione appare molto simile a quella attuale, mentre maggiori differenze si notano nel disegno del protagonista, che ho ridefinito nel corso degli ultimi anni.
La protagonista femminile è stata volutamente solo accennata, tanto da non avere non solo un nome, ma neanche un volto; i pochi primi piani sono parziali, di spalle o coperti dai capelli. Ho preferito cercare di definirla attraverso il suo diario che è l' oggetto fondamentale della vicenda.
Colori
Già in origine avevo pensato queste storie brevi in bianco e nero. Non nel senso del disegno al tratto ma delle ombreggiature in tonalità di grigio. Per due distinte ragioni: la prima per renderne più veloce la realizzazione, la seconda per richiamare l'atmosfera dei telefilm americani degli anni Cinquanta, differenziando queste brevi avventure da quelle più lunghe che riprendono le tonalità del Technicolor.
Tutti i disegni sono realizzati a matita (mina 2B su carta da disegno liscia da 220 gr/mq) scansionati in tonalità di grigio e colorati con un software per tablet.
Ho cercato di realizzare, attraverso il digitale, uno stile che richiami le suggestioni dei bagliori di luce azzurrina dei vecchi TV, sui quali si è formato l'immaginario visivo della mia generazione.
Kuiry